La Xi’an Jiaotong-Liverpool University (XJTLU) è una joint venture internazionale fondata dalla Xi’an Jiaotong University in Cina e dall’Università di Liverpool del Regno Unito. Come un’università cooperativa indipendente sino-straniera, cattura l’essenza di entrambe le prestigiose università ed è la prima e unica del suo genere approvata dal Ministero della Pubblica Istruzione in Cina.
L’intervista di Alessandra Cappelletti, Professore Associato, Xi’an Jiaotong-Liverpool University, e tra i referenti della Summer School Eu-China Cooperation incentrata sulla transizione verde e l’economia digitale organizzata dal Centro Studi sulla Cina Contemporanea, in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, che si svolgerà dal 19 al 24 luglio 2021. Deadline per presentare le domande di partecipazione: 4 giugno 2021
Per informazioni: https://www.euchinasummerschool.com/
In che modo la transizione verde e l’economia digitale rivoluzioneranno il nostro modo di lavorare e di vivere?
Il nostro modo di vivere e lavorare deve necessariamente essere rivoluzionato se vogliamo prestare attenzione all’ambiente che ci circonda in modo da poter continuare a ospitarci in futuro, per il periodo più lungo possibile. La transizione a fonti energetiche verdi e sostenibili deve necessariamente essere accompagnata da un aggiustamento del modello di sviluppo basato sul ciclo produzione-distribuzione-consumo. La produzione con energia pulita non è necessariamente non inquinante, e deve essere affiancata da un “rescaling”, una diminuzione delle quantità di beni di consumo prodotti da un adeguamento dello stile di vita che deve vedere l’eliminazione di una serie di bisogni indotti e la questione ambientale come il primo problema da tenere presente quando facciamo le nostre scelte quotidiane. L’economia digitale rende tutto più comodo e, in parte, sostenibile. Più comodo perché semplifica le transazioni e gli scambi, ma allo stesso tempo va trovato un modo per ridurre la quantità di plastica prodotta in relazione alle operazioni di e-commerce. Per esempio, qui in Cina ci si sta ponendo il problema di come ridurre la quantità di plastica utilizzata per trasportare i pacchi di Taobao (la più nota e usata piattaforma di e-commerce) e si stanno mettendo in atto piani di raccolta differenziata strutturati ed efficienti. Nello stesso tempo l’economia digitale riduce la quantità di carta utilizzata per scontrini, fatture e documentazione varia. Sicuramente una certa attenzione alle sinergie possibili tra economia digitale e transizione verde potrebbe risultare potenzialmente in una rivoluzione nel nostro modo di vivere e in un mondo più sostenibile.
La Xian Jiaotong-Liverpool University ha appena inaugurato un campus dedicato all’auto e all’alta tecnologia, quali di queste rivoluzioni si possono già vedere nei vostri laboratori?
Il nuovo campus di Taicang (https://www.xjtlu.edu.cn/en/study/departments/entrepreneur-college-taicang/) è il risultato di una prospettiva nuova sul percorso pedagogico delle nuove generazioni, e di una visione diversa del rapporto università-ambiente. I campi di studio e ricerca sono all’avanguardia della scienza e delle nuove tecnologie, e i metodi di insegnamento seguono un modello che mette al centro lo studente che diventa soggetto attivo del suo processo pedagogico, non vive l’università come individuo passivo che assorbe nozioni e concetti proposti da altri. La digitalizzazione dell’insegnamento è evidente nell’utilizzo di software e piattaforme per l’apprendimento online e per l’integrazione di ciò che si impara nelle aule del campus. Noi docenti abbiamo a disposizione tutta una serie di strumenti per rendere il percorso di apprendimento degli studenti più coinvolgente e interessante. Nello stesso tempo si sono attivati corsi di studio come MSc in Sustainable Construction, il BEng Internet of Things Engineering with Contemporary Entrepreneurialism, il BEng Intelligent Manufacturing Engineering with Contemporary Entrepreneurialism, il BA Digital Media Arts. Si può dire che l’università sta lavorando a una combinazione di offerta formativa incentrata su materie all’avanguardia, che portando lo studente alle frontiere di scienza e tecnologia, e di metodi pedagogici nuovi che pongono lo studente al centro del suo percorso formativo e di crescita individuale.
Sia l’Europea con Next Generation EU che la Repubblica Popolare Cinese con il XIV piano quinquennale stanno accelerando questa rivoluzione digitale e verde. Come sarà rilanciata la cooperazione tra Europa e Cina su queste tematiche?
Il rilancio della cooperazione si svilupperà principalmente secondo tre traiettorie: al top dell’agenda c’è la cooperazione in ricerca e sviluppo, che porterà a un incremento degli scambi universitari e degli investimenti sia da parte europea che cinese. La cooperazione in ambito corporate sarà anch’essa meglio articolata e sviluppata, con partnership strategiche tra aziende cinesi ed europee incentrate sull’avanzamento di progetti comuni. In terzo luogo, ma non meno importante, porrei lo scambio di idee e le piattaforme di dialogo mirate a proporre nuove prospettive e concetti utili per affrontare le nuove sfide della nostra epoca, in primis il cambiamento climatico causato dall’uomo e mai sperimentato, in queste proporzioni, nella storia dell’umanità. La cultura cinese è molto ricca e diversificata, così come quella europea, e dall’incontro delle rispettive tradizioni storiche e culturali può emergere un potenziale altamente innovativo e utile per la prevenzione di situazioni di crisi. Perché innovare non significa necessariamente trovare o inventare nuovi metodi e prospettive, ma soprattutto far emergere il potenziale innovativo di ciò che già c’è, o trasformare ciò che già abbiamo disponibile secondo concetti e prospettive nuove. Tutto questo può essere fatto nell’ambito dello schema di politica estera chiamato Belt and Road Initiative (BRI), che prevede una parte chiamata Green Silk Road. Certamente ci sono sfide da affrontare se pensiamo agli interessi nazionali dei paesi europei, ma proprio per questo discutere di cooperazione e di unità nell’affrontare le sfide è più che mai importante.
Tutte queste sono le tematiche su cui verterà la Summer School del Centro Studi sulla Cina Contemporanea. A chi si rivolge la scuola e come verranno declinate queste tematiche ?
La summer school EU-China Summer School – Green Transition and Digital Economy Between National Policies and Multipolarism (https://www.euchinasummerschool.com/) si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore il futuro dell’ambiente che ci circonda, e che pensano ci sia un potenziale di cooperazione tra Cina e Unione Europea in questo ambito. I relatori sono docenti universitari e operatori del settore che forniranno un quadro sugli studi più interessanti e su quanto ci sia di già avviato, nonché di trend futuri, in termini più operativi, nella cooperazione. Questa combinazione di contenuti teorico-metodologici e aspetti più operativi e pratici permetterà di cogliere l’importanza del potenziale della cooperazione tra Cina e UE in ambito green e digital economy, e di registrare anche le best practices che già esistono e possono essere replicate in contesti diversi nonché sviluppate e migliorate. La presenza di attori corporate darà anche la possibilità di fare networking con soggetti che stanno lavorando e crescendo nel settore del green e dell’economia digitale, e di capire quali siano le loro necessità in termini di risorse umane. La summer school, dunque, si pone come un passo fondamentale per chiunque voglia lavorare nel settore del green e della digital economy tra Cina ed Europa, un tassello importante nel curriculum di nuove generazioni che vengono sempre più incoraggiate a scegliere percorsi formativi non tradizionali e interdisciplinari.