ENRICH (European Network of Research and Innovation Centres and Hubs) supporta la collaborazione scientifica e tecnologica del mercato cinese a beneficio delle organizzazioni di ricerca europee e delle imprese innovative, che siano start-up o PMI. Lanciato nel 2020 nell’ambito del programma Horizon 2020, ENRICH-Cina ha il suo quartier generale a Pechino insieme a quello di EU SME Centre, e un primo hub regionale a Chengdu, ospitato dall’EUPIC. ENRICH è presente anche a Bruxelles all’interno di EBN, la rete europea dei Business Innovation Centres. china.enrichcentres.eu
L’intervista è di Andrea Degen Iseli, Fondatrice e Presidente delle Relazioni Europee di AG (Research & Innovation Management Agency) a Zurigo, Partner di ENRICH in China
ENRICH in China sta attualmente promuovendo un Funding Forum dal prossimo 20 al 22 ottobre. Qual è lo scopo del Forum e quali sono le opportunità di cui possono beneficiare i ricercatori e gli innovatori per la collaborazione con la Cina?
Il Funding Forum vuole essere innanzitutto una piattaforma di scambio di informazioni sui finanziamenti possibili in materia di scienza, tecnologia e innovazione (STI), non solo al livello europeo, ma anche regionale e nazionale, poiché di recente, c’è stato un aumento dei finanziamenti per la cooperazione internazionale. L’obiettivo è quello di promuovere i programmi particolarmente attrattivi per i ricercatori e dare opportunità di networking transnazionali, dalle scienze di base a quelle applicative fino alla valorizzazione dei risultati di ricerca.
Per fare passi in avanti nel campo STI c’è bisogno di finanziamenti. Nell’era della globalizzazione, il programma Horizon2020 si è aperto alla cooperazione internazionale anche con paesi extra europei. Economie in crescita, come quella cinese, sono state invitate a co-investire e a partecipare con i propri talenti a partenariati di H2020.
In sole tre sessioni online, di mezza giornata ciascuna, il Forum condenserà tutte le informazioni relative ai maggiori trend di finanziamento attuali presenti nel mondo. Il Forum si rivolge non solo a ricercatori e innovatori, ma anche ai dirigenti di università e start-up. Il Forum è organizzato dai partners di ENRICH (china.enrichcentres.eu), un’iniziativa presente in Europa da più di 12 anni per fornire informazioni sulle possibilità di finanziamento della ricerca e oltre.
Quali sono i principali risultati della cooperazione tra Europa e Cina in Horizon 2020?
Se parliamo di diplomazia scientifica, è sempre in evoluzione. Europa e Cina in molti settori sono in una fase di intensi ma anche delicati rapporti di cooperazione. Il fatto che le realtà cinesi non siano stati più eleggibili dal 2014 nei finanziamenti H2020, ha provocato una loro defezione; e quando sono stati istituiti il meccanismi di co-finanziamento (CFM) non erano facilmente accessibili come ha mostrato nel 2016 l’indagine Fudan-European Center for China Studies.
Durante gli European Research & Innovation Days poco tempo fa, è stato evidenziato il rapporto sbilanciato nella cooperazione tra Europa e Cina. L’Europa fornisce un’apertura maggiore alla scienza, alla conoscenza e alle opportunità di finanziamento rispetto alla Cina, investendo circa 500 milioni di euro, rispetto ai solo 130 milioni della Cina. Anche la mobilità dei ricercatori non è paritaria, molti più ricercatori dalla Cina vengono in Europa che viceversa. La Commissione Europea sta cercando di migliorare tutto ciò attraverso il dialogo istituzionale. Nella comunicazione “EU-Cina, una prospettiva strategica” del 2019 la CE evidenza anche le difficoltà delle aziende europee che tentavano di entrare nel mercato cinese, soprattutto nei passaggi del trasferimento tecnologico. Dal mio punto di vista, lavorando da 20 anni in questo settore, non ho mai visto tutti i paesi europei (incluso la Russia e la Turchia che sono nostri partner in STI) coordinarsi per cooperare con la Cina. Il ruolo di ENRICH in tal senso è fondamentale, ed è uno dei nostri maggiori successi. Un approccio unitario dell’Europa è la migliore risposta alla “one China”. Siamo oggi appena entrati nella fase degli interessi e risultati comuni. Dopo questa fase, si passerà alla prossimo programma: Horizon Europe (2021-2027).
Cooperare in modo reciproco, uguale e trasparente è un prerequisito essenziale. Ci sono ancora margini di miglioramento.
Questi programmi di finanziamento vogliono affrontare le sfide globali. Quali sono le priorità dei futuri finanziamenti EU-Cina? Come la pandemia del covid-19 ha influenzato queste priorità?
I programmi europei guardano sempre alle sfide globali della società, a promuovere i migliori talenti e competenze nel mondo, a favorire l’incontro tra offerta e domanda di soluzioni innovative. Nel prossimo Horizon Europe, la ricerca si focalizza sulle seguenti “missioni”:
- Lotta ai tumori
- Adattamento ai cambiamenti climatici, includendo anche le trasformazioni sociali
- Preservazione degli oceani, mari ed acque interne
- Città intelligenti e ad impatto climatico zero
- Salute del suolo e degli alimenti
Quali saranno gli interessi comuni rispetto al prossimo XIV piano quinquennale cinese in materia di STI sarà l’oggetto delle negoziazioni che partiranno a inizio 2021. Di particolare interesse sarà la ricerca congiunta sul 5G e l’IA etica e sicura.
Questa è tutta una questione di diplomazia scientifica di alto livello. I finanziamenti per STI e la diplomazia scientifica sono fortemente connessi. Ci sono quindi ottimi motivi per partecipare al Forum! Pochi biglietti sono ancora disponibili su: www.fundingforum.eu
Con il l’evoluzione del COVID-19 lo sviluppo della collaborazione internazionale è incerto. È evidente che le politiche stanno diventando più nazionaliste e protettive, la scienza invece è sempre molto internazionale. Utilizzare bene i finanziamenti e fungere da ponte deve essere un compito importante sia per i ricercatori che per i responsabili della ricerca.